in Abruzzo 2014
Civitaluparella,
la Provincia di Chieti da visitare
Il
paese di Civitaluparella occupa le ripidi pendici di uno sperone
roccioso sul versante meridionale dei monti Lupari, alla sinistra
del fiume Sangro tra i valloni Corvina e Lagariello. Il suo
territorio è esteso 22,51 Kmq in un ambiente di alta collina e media
montagna. Sorta su antichi insediamenti, ne sono testimonianza
reperti
archeologici databili al VI secolo a.C.,
Civitaluparella viene citata in documenti ufficiali nel XII secolo.
Grazie alla posizione strategica dell'antico nucleo fortificato, nel
XV secolo fu scelta come rifugio sicuro da Antonio Caldora nel corso
delle sue sfortunate imprese contro Ferdinando D'Aragona. Tutt'ora
si possono visitare i resti del castello. La festa popopale
principale è Sant' Agata il 5 febbraio.
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Come
arrivarci
Da Nord e da Sud
Dall'autostrada Adriatica A14 (da nord: in direzione di
Ancona; da sud: in direzione Pescara), uscire a Val di
Sangro, seguire la direzione Villa S. Maria, prendere la SS
652 e seguire le indicazioni per Civitaluparella (SP 161.
Da Chieti
Prendere
l'autostrada A 14 in direzione Bari, uscire a Val di Sangro,
seguire la direzione Villa S. Maria, prendere la SS 652 e
proseguire sulla SP 161 seguendo indicazioni per
Civitaluparella. |
Il CAI – Club Alpino Italiano, di Lanciano, CH, domenica 6 Aprile,
ha organizzato una bella escursione culturale, proponendo la visita
alle incisioni rupestri di Civitalupaella CH. Civitaluparella è un
comune posto ad un’altezza di 903 m sul livello del mare, situata in
una zona spettacolare del Medio Sangro. La cittadina conserva i suoi
tratti urbanistici originali, con le vie anguste e antiche e
costruzioni in pietra locale. Il nome Civitaluparella deriva da due
testimonianze. La prima è
Civitas,
appellativo usato in età medievale per le località in cui era
esistito un nucleo abitativo romano, anche se di piccola entità,
mentre la seconda testimonianza si ritiene essere
Luparius
(o Luparus), derivante dalla parola tardo-latina luparius, cioè
“cacciatore di lupi”.
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Nel territorio comunale
sono stati scoperti incisioni rupestri che attestano la presenza di
insediamenti nella zona già dalla preistoria. Abbiamo iniziato
l’escursione con la visita alle
Pastine o Parete
Manzi. Nel
febbraio 2006 su una parete di roccia leggermente sporgente in fuori,
furono individuate dal prof. Aurelio Manzi, una figura umana e
almeno tre figure geometriche, dipinte in rosso, e inoltre due segni
cruciformi martellinati con incisioni rupestri risalenti alla fine
dell’età del bronzo. Il luogo si configura come un possibile posto
di culto preistorico. L’aspetto più interessante del contesto è
costituito dal fatto che, proprio in corrispondenza dell’estremità
del masso interessata dalle incisioni, nella parete contigua, sono
incise due croci e vi è un tratto di parete che è fortemente
levigato. Si pensa che la superficie del masso, accostato alla
parete,di una larghezza e lunghezza corrispondenti alla misura di
una persona media, fosse usata come banco o “letto” per persone che,
singolarmente, vi si dovevano distendere sopra; tale operazione,
ripetuta moltissime volte, deve aver provocato la levigatura del
masso.
Questo sito che si
configura come un possibile luogo di culto preistorico, ha la
caratteristica, che questa seduta magico - religiosa, potesse
coinvolgere il sonno terapeutico. Manutenzione. Percorrendo un
sentiero ben curato e con un intenso profumo di aglio selvatico e
menta, siamo arrivati alla Grotta di Cicco,in località Pennarossa,
dove nella primavera del 2008, il signor Antonino Di Cicco ha
scoperto vari disegni e dipinti incisi su una lunga parete di roccia,
a circa 750 m sul livello del mare. C’è da restare emozionati nel
vedere le incisioni di uomini a cavallo e in piedi , animali, croci
e un ostensorio . Ci sono anche una serie di date (1771, 1801 o
1804, 1811, 1818, 1822, 1839 ) e un nome inciso in lettere maiuscole.
IRiprendiamo il cammino per raggiungere Civitaluparella,
l’ultimo tratto è ripido, ma si intravvedono le case. Sul
sentiero ci sono tanti asparagi e zone con le piante di assenzio
o artemisia, di colore verde argentato e da un sapore
estremamente amaro. A Civitaluparella ci fermiamo presso
l’edificio scolastico, dove cuochi volontari ci fanno trovare un
dignitoso pranzo caldo a base di sagne e fagioli, salsiccia
arrosto, insalata con aggiunta di erbe di bosco, frutta e vari
dolci “caserecci” innaffiato da ottimo vino. Non poteva mancare
il du botte che ha accompagnato canti e balli..
Prima di ripartire,
una visita al museo del medio sangro, gestito da una
associazione locale, Calliope, è obbligatorio. All’ingresso del
museo c’è la statua in bronzo di Calliope, Musa della poesia
nella mitologia greca. Infine, la visita ai ruderi del castello
Caldora che svetta sulla parte più alta del paese.Lo sguardo
corre lontano con la vista di decine di paesi, molto piccoli,
che sembrano in pianura, ma sono tutti costruiti in media
collina e montagna. Un paesaggio a perdita d’occhio.
Un
ringraziamento a Luciano Pellegrini per le sue preziose
imformazioni
storiche e per le bellissime foto scattate sul posto.
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