a Chieti 2014
Chieti,
la Processione con le Palme alla chiesa
della Madonna
degli Angeli
Domenica 13 aprile, come tutti gli anni, i componenti della Comunità
hanno partecipato alla Processione con le palme benedette,
dall'Altare situato a Piana Vincolato fino alla chiesa della Madonna
degli Angeli. Si è rivissuto in questi gesti antichi, la Passione
vissuta da Gesù, dopo il momento di esultanza, entrando a
Gerusalemme, nel ricordano, anche di queste persone convenute alla
Piana Vincolato, vissuto intensamente nella giornata di oggi,
Domenica della Palme. Vogliono anche loro adagiarsi su
quell'asinello su cui si sedette Gesù, il Messia tanto atteso. E
mentre ripercorrono, rivivendolo, tutti insieme quell'episodio, si
chiedono: «Cosa
provò, allora, veramente quella folla, che inneggiava al Re, nel
vederlo arrivare senza esercito, senza carri, senza spada, né
cavalli e né cavalieri?».
Come ci disarma quella semplicità! Come scuote le tante torri di
potere in cui ci arrocchiamo quando vogliamo far capire all'altro
che siamo più forti e più capaci! E guardiamo dall'alto, con
indifferenza e diffidenza. In silenzio, invece, giunge il Re
d'Israele e bussa soltanto usando il battito del cuore, senza recare
disturbo né invadenza. Nessun clamore. La Sua presenza è orante. E'
un fiore in mezzo alle
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spine. Un barlume di speranza dentro un pianto amaro. Quanta umiltà
ci insegna questa immagine. Come ha cambiato il mondo questa salita
che vide compiersi successivamente il più estremo abbassamento, la
discesa incondizionata nella sofferenza umana e perfino nella morte.
Abbassarsi è permettere a Dio solo di innalzarci. Resta questo il
messaggio definitivo e continuativo per tutti noi:
Chi si esalta, sarà
umiliato e chi è umile e fiero della propria piccolezza di fronte
alla grandezza di Dio, sarà esaltato.
Ma questa salita sarà preliminare a quella salita sulla Croce, da
dove lo stesso Gesù verrà ancora tentato beffeggiato aspramente da
quel grido: «E
il re; scenda ora dalla croce e crederemo in Lui!».
Non avevano capito che il restare attaccato a quel legno di dolore,
in verità, stava portando a termine il grande sogno di Dio:
strapparci alla paura della morte! Prima di consegnarci al Padre,
Gesù compie un altro
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gesto
profondissimo e rivoluzionario. Lui si è consegnato prima agli
uomini, fino alla fine, senza riserve. Proprio nelle mani di coloro
che lo hanno tradito e inchiodato con crudeltà. È sempre l'ora del
«Consummatum est» quando l'amore ci chiama a fare scelte forti di
prossimità e misericordia. Sembra di percepire il sussurro del
profeta Isaia quando diceva:
"nella conversione e
nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono confidente sta la
vostra forza"
(Is 30; 15). A cosa serve rispondere al male con altro male? A cosa
può portare questa aggiunta di odio all'abbondanza di oscurità già
presente? A ingiustizia, cioè, non si aggiunga mai altra
ingiustizia. Perché chi crede nella mitezza di Colui che «assunse la
condizione di servo», non questua vendetta né coltiva rancore.
Andare incontro con pace è il gesto che oggi fa lievitare il
significato profondo dell'ingresso in Gerusalemme da parte di
Gesù.
È l'ingresso nella nostra vita che Lui compie. Anche di fronte ad
offese e torti di sopraffazione, si reagisca ricorrendo a
comportamenti pacifici e di perdono. L'umiltà conduca sempre per
mano la fatica del vivere. La salvezza non l'abbiamo acquisita per
merito, ma solo perché siamo amati. Questo ci porta come pastori ed
educatori ad analizzare senza giudicare, a convincere più che
vincere, a proporre più che imporre, a risanare piuttosto che
separare. Consigli che affidiamo oggi, anche alla politica, facendo
nostre le parole di san Giovanni Crisostomo: «Dio
non fece il ricco per utilità del povero, poiché egli avrebbe potuto
subito arricchirlo, se voleva; ma fece il povero per utilità del
ricco, affinché costui si potesse salvare con la carità».
Buona Settimana Santa, affidandoci alle mani forate dai chiodi di
Gesù sempre tese a liberarci da ogni inganno e dalle angosce. Buona
Domenica delle Palme a tutti gli uomini di buona volontà.
Un
ringraziamento a mio fratello Luciano per
le bellissime foto scattate.
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